Prologo

Prologo – Un tester e un principiante

Nel bosco riuscivamo a sentire il rumore dei passi che calpestavano le foglie. Si stavano avvicinando.

“Sorella, supportami!”

“Va bene. [Incantamento] – Attacco, Velocità.”

Li avevamo notati immediatamente. Per prepararci allo scontro aumentammo le nostre statistiche e aspettammo che i nemici si avvicinassero.

Poco dopo apparvero tre scimmie dal pelo marrone scuro e dalle braccia deformi… era un gruppo di Scimmie Nerborute. Le loro braccia erano lunghe e sottili, ma i loro pugni erano duri come la roccia. Le loro pupille non denotavano traccia di intelligenza alcuna mentre le bestie mostravano rabbiosamente le loro zanne affilate ed emettevano strani versi alzando le braccia.

Dopo che la prima saltò verso di noi per attaccarci, le altre due la seguirono.

“Io mi occupo delle due più vicine! Trattieni la terza e prendi tempo!”

“Va bene!”

Ricevute le sue direttive estrassi il mio arco, mirai alla scimmia più lontana e scoccai una freccia.

La freccia colpì la parte non protetta del braccio e si conficcò nella spalla. All’impatto la scimmia cacciò un urlo di dolore e indietreggiò. Mantenendomi a debita distanza, continuai a colpirla con le mie frecce a intervalli regolari, assicurandomi che rimanesse concentrata su di me.

Le altre due, che erano di competenza della mia compagna di gruppo, saltarono su di lei e cercarono di colpirla con le loro lunghe braccia. Era calma e pronta, infatti parò i loro attacchi con un fendente della sua lunga spada. Guardandola di sfuggita confermai che stesse bene e ritenni che potesse affrontare contemporaneamente due scimmie senza problemi. Come sempre, ammiravo l’abilità di quella ragazza che faceva sempre in modo di rimanere nel mio campo visivo.

“Aaah… [Fifth Breaker]!”

Attirò a sé le scimmie e, nel momento in cui entrarono nel suo raggio d’azione, usò la sua Arte.

Mentre le scimmie venivano colpite ripetutamente, i loro HP, visibili sopra le loro teste, scendevano in continuazione fino a che non sparirono.

Ogni volta che la osservavo rimanevo colpito da quei rapidi fendenti e questa volta addirittura dimenticai che stavo ancora combattendo contro l’ultima scimmia.

Anche se riuscii a evitare di essere colpito direttamente dal braccio della scimmia, simile a un martello, venni comunque sfiorato e per l’impatto caddi sul sedere.

Vista dal basso la scimmia sembrava molto più grande di me. Alzò ancora le sue braccia sopra la testa, preparandosi a colpirmi. Vedendo quella scena, chiusi gli occhi e mi raggomitolai. Ma non sentii gli effetti del colpo.

“E… Fatto.”

Quelle poche parole mi fecero aprire lentamente gli occhi di nuovo. Di fronte a me c’erano la scimmia, che si stava sbriciolando, e la ragazza con i brillanti capelli argentei che rinfoderava la spada.

“Grazie per avermi tenuta d’occhio, sorella.”

“Ma va, sono io che ti ho costretta a fare tutto questo. Era il minimo che potessi fare.”

Pur dicendo così, alla fine sono riuscito solo ad attirare l’attenzione di un mostro e ho fatto anche una figura meschina.

Stavo usando l’arco come arma primaria e, dal fatto che non riuscissi a sconfiggere nemmeno una scimmia, era evidente che non fosse facile da utilizzare.

Evitando di pensarci troppo, controllai le radici d’albero lì vicino, che erano il mio obiettivo fin dall’inizio, e raccolsi un oggetto.

“E questo era l’ultimo. Con questo ho raccolto tutti i materiali necessari.”

“Così parrebbe. Benissimo, quindi la tua missione è completa, sorella. Comunque, per che cosa ti servono?”

“La mia professione è quella di creare medicinali, quindi mi serve una gran quantità di materiali.”

“In combattimento mi vengono sempre in mente suoni come *bam* e *bang*, ma mi è difficile immaginare che rumori fai quando stai craftando, sorella Yun.”

“Non credo si possa descrivere con suoni onomatopeici. E poi, Myu… smettila di chiamarmi sorella.”

Già, al momento il mio personaggio è femmina, ma in real io sono un maschio.

“Chi se ne importa! Adesso andiamo a farti livellare, sorella! È ora di andare nei territori di caccia. Andiamo! Prima sei stata davvero patetica! E tutto perché non hai livellato abbastanza i tuoi Sensi! Andiamo ad affrontare dei mostri un po’ più forti!”

Borbottai un ‘Cavolo…’. Mia sorella minore Myu mi prese per mano e mi condusse nelle profondità del bosco.

Qui si trovavano diversi tipi di mostri, tra cui le scimmie deformi di prima. Per le mie vecchie statistiche era una sfida un po’ estrema.

Non provavo alcuna soddisfazione nell’essere costretto a livellare, e farlo era stressante per me. Tuttavia Myu si sentiva in modo esattamente opposto e, siccome sembrava si stesse divertendo, mi limitai a sospirare e la seguii.

In principio, la prima opportunità di giocare a questo gioco l’avevo avuta durante le vacanze estive.

In Only Sense Online, noto anche come OSO, i giocatori hanno delle abilità chiamate Sensi. È possibile creare un solo personaggio, infatti è un VRMMORPG che attira giocatori con lo slogan ‘uno stile di gioco unico’ da quando era ancora in beta.

Vanta un’Intelligenza Artificiale autonoma sviluppata dalla software house che l’ha rilasciato, la Epsony, e un mondo virtuale iper-realistico gestito dall’incredibile potenza di calcolo di innumerevoli server. L’ambientazione è quella classica fantasy, con spade e magia, eppure si distingue dagli altri giochi del genere grazie alla sua perfezione… o almeno così sembrava.

Ogni giocatore è libero di padroneggiare i propri Sensi come meglio crede. I Sensi di base sono innumerevoli e ne sono stati anche implementati altri nuovi che non esistevano nell’open beta.

Lo stile di gioco, che era davvero unico, prevedeva di giocare insieme ai propri amici.

E io, il giorno precedente al lancio ufficiale del gioco… Eh? Perché? Perché?! Ero stato rapito, imprigionato nella casa del mio migliore amico e costretto ad aiutarlo con i compiti delle vacanze, nel nostro primo giorno di vacanza.

Il colpevole era quel buono a nulla del mio amico Takumi.

“Ehi, Shun. Fammi vedere un po’ quel che hai fatto di matematica.”

Senza remore, Takumi si approfittò di tutti i miei sforzi. Sentii il sangue pulsare nelle tempie e le mie guance iniziarono a tremare. Poi riuscii a stento a sopprimere la rabbia che si stava agitando dentro di me.

“Maledetto… Perché? Non solo mi fai venire fin qui, ma vuoi anche che ti mostri i miei compiti.”

“Su, su. Non facciamo mica così ogni anno, quando i compiti si accumulano e la fine delle vacanze si avvicina?”

Quello sfaticato del mio amico d’infanzia Takumi lo disse senza vergogna. E questa volta ci stavamo pure portando avanti, perché voleva giocare online per tutte le vacanze. E va bene, mi arrendo.

“Non voglio dovermene preoccupare più avanti. E poi c’è un gioco che vorrei giocare con te.”

“No, senti, mi hai ricattato dicendo che avresti rivelato quella storia del mio passato che non voglio si sappia in giro. Va bene. Dopotutto finire i compiti delle vacanze il prima possibile non è male. Ma io non ci guadagno niente.”

“Ti ho detto di non preoccuparti. In questo modo potrai giocare insieme a me.”

“E perché dovrei giocare con te? Inoltre, al contrario di te, sono troppo impegnato per finire tutti i compiti il primo giorno. Devo occuparmi dei lavori di casa…”

Entrambi i miei genitori lavorano, quindi durante le vacanze estive è compito dei figli occuparsi delle faccende di casa. Tuttavia, in realtà, l’unico a occuparsene sono io, il fratello. Mia sorella maggiore è via da casa, in un’università lontana, e l’abilità di mia sorella minore Miu nel fare i mestieri è a un livello scandalosamente basso. Di conseguenza, tocca a me occuparmi di tutto.

Ed ecco perché non dovrei sprecare tempo qui. Mentre pensavo a tutto ciò, Takumi disse qualcosa di inaspettato.

“Non hai parlato con tua sorella Shizuka e quindi non puoi saperlo, ma anche lei gioca. Quindi, se giocassi anche tu, potresti passare del tempo con entrambe le tue sorelle come non ti succede da tempo, giusto?”

“Stai dicendo che ci gioca anche Miu?”

“Sì, mi è capitato di incontrarle quando il gioco era ancora in beta.”

Capisco… Miu aveva fatto una scenata quando Shizuka aveva detto che sarebbe andata via per frequentare l’università. Ecco perché ultimamente era così contenta, come se non fosse mai successo.

“Su, finiamo tutti i compiti! In cambio ti lascerò andare e ti preparerò tutto l’hardware necessario.”

“E va bene, ci sto. Giocherò con voi. Ma non aspettatevi che tenga il ritmo di voi tre, che siete dei nerd.”

Detto questo, presi il sacchetto di carta che Takumi mi stava porgendo. Dentro c’era un set VR, l’hardware necessario per giochi del genere. Era all’ultimo grido, a induzione ipnotica e non più a visore.

Era stato sviluppato dalla Epsony e l’unico gioco attualmente supportato era OSO. In pratica, era una periferica dedicata ad un solo gioco.

Il vantaggio di questi apparecchi a induzione ipnotica era il poter eseguire i comandi tramite onde cerebrali. Normalmente si guardava nel visore, che offriva una visuale in prima persona e si manovrava il personaggio usando un controller manuale, ma con questo sistema era ormai un problema superato.

“E-Ehi! Ma questo è l’ultimo modello! L’ho appena visto alla tele. Non riescono a produrne a sufficienza, vero? Non posso accettare un oggetto tanto costoso.”

“Tranquillo. L’ho preso da un sito di aste online per poter giocare a OSO con te. Non è stato facile procurarselo prima che andassero esauriti. Il mio l’ho avuto gratis perché ero un beta-tester. Comunque, ci vuole un po’ di tempo per configurare il rilevamento delle onde cerebrali, quindi muoviti a tornare a casa. Per qualsiasi cosa chiedi pure a Miu.”

“V-Va bene…”

Con il sacchetto in mano, venni accompagnato alla porta da quello sfaticato del mio amico.

Cavolo, avrebbe potuto essere un filo più educato… Pensieroso, mi diressi verso casa camminando sull’asfalto rovente.

Sulla via di casa mi fermai in un mini-market e comprai del gelato per rinfrescarmi.

“Sono tornato.”

“Bentornato, fratello. Eri da Takumi, vero?”

Una volta a casa, tutto sudato dopo aver camminato nel caldo estivo che si sollevava dall’asfalto, una voce mi diede il benvenuto. Inoltre, da come mi guardava e da quel sorriso che aveva stampato in faccia, sapevo cosa stesse per dire.

“Ho preso del gelato, ne vuoi?”

“Evvai! Gelato! È al mio gusto preferito? …no, aspetta!!! Non è quello il punto… Quel che mi interessa davvero è… quello!”

Disse indicando eccitata il sacchetto con l’hardware VR che tenevo in mano.

Era al terzo anno delle medie, una ragazzina carina e vivace che aveva ancora un aspetto vagamente da bambina. Purtroppo era una nerd. In quanto fratello maggiore, questo mi aveva fatto preoccupare fino all’esaurimento.

Fino a poco tempo fa era giù di morale, dopo che nostra sorella Shizuka se n’era andata di casa per frequentare l’università. Si riprese dopo aver scoperto il mondo di OSO, e questo stuzzicava anche la mia curiosità.

“Lo so. Voglio incontrare Shizuka anche io, quindi giocherò con voi.”

“Dici davvero?! Grazie! Il gioco inizia ufficialmente domani, ci conviene configurarlo subito per non per perdere tempo.”

“Almeno mangiamo il gelato prima.”

Provò a prendere l’hardware dal sacchetto, ma con un rapido movimento, mi girai e feci dondolare di fronte a lei il sacchetto del mini-market che tenevo nell’altra mano. La sua espressione si fece carica di frustrazione.

Tuttavia, dopo aver preso il gelato dal sacchetto, il suo umore migliorò all’improvviso. Non sapevo se fosse perché era innocente o svampita.

Mi fermai un attimo per rilassarmi un po’ e mangiai il gelato. In seguito accesi il computer nella mia stanza, mentre ascoltavo le istruzioni di Miu, e configurai il sistema VR.

Installai il gioco, collegai l’apparecchiatura e mi sdraiai sul letto.

“Come prima cosa dobbiamo fargli rilevare le onde cerebrali. Devi indossare quello, addormentarti e sarà finita in un attimo.”

Era come se la voce di Miu provenisse da lontano… Le palpebre si fecero pesanti e chiusi gli occhi. Quando li aprii di nuovo sembrava che la configurazione fosse finita. Sembrava anche che Miu avesse terminato al mio posto tutti i passaggi necessari, come la registrazione dell’account.

Tuttavia dovevo sbrigarmi a preparare la cena. Mi affrettai a occuparmene e rimandai a più tardi la configurazione più dettagliata.

E mentre eravamo seduti a mangiare chiesi a Miu: “Che stile di gioco usi?”

“Allora… Uso sia le spade che la magia, sono una spadaccina magica. Come elemento uso la Luce, oltre ai Sensi di cura. In ogni caso, a parte i soldi, hanno resettato tutto dalla beta.”

“Ma la magia della Luce non include anche delle abilità di cura? Il nome mi ricorda la magia dei preti negli RPG.”

“Non sono una chierica! Combatto con la spada e proteggo i miei alleati indossando un’armatura!”

“Ah… Allora il tuo ruolo è quello di caricare a testa bassa il nemico.”

“No! Il mio personaggio si basa sul concetto del paladino!”

“E che mi dici di Shizuka?”

Interrompendo le proteste di Miu, cambiai argomento con decisione.

“Uffa… Nostra sorella era una maga che indossava una veste e che usava la bacchetta. Il suo elemento principale era l’acqua, e poteva anche curare. Probabilmente finirà per usare lo stesso stile di gioco visto che lo conosce già.”

“Beh, di sicuro lei non è tipo da prendere i nemici a spadate.”

Avevo più o meno capito che direzione avessero intrapreso Myu e Shizuka.

Dopo aver fatto qualche domanda a Myu, decisi di non sovrappormi a loro due, quindi dopo essere tornato nella mia stanza iniziai a dare un’occhiata ai vari siti di strategie.

Il concetto di fondo di OSO è il seguente.

Questo gioco è basato sui Sensi.

Un Senso è un talento equipaggiabile che ha un’esistenza separata dai normali oggetti.

Imparare uno di questi talenti richiede dei punti ed ogni giocatore può equipaggiarli tramite una sezione apposita dell’inventario. Una volta equipaggiato, un Senso può dare un’abilità permanentemente attiva, permettere di usare determinate skill, avere effetto su diverse azioni o fornire modificatori e moltiplicatori in game.

E sfruttandone ripetutamente gli effetti i Sensi ottengono esperienza e continuano a livellare. Quando questo succede, gli effetti vengono amplificati.

Si possono equipaggiare fino a dieci Sensi alla volta. Ogni giocatore inizia con dieci Punti Senso (d’ora in poi chiamati PS).

Avere un Senso di per sé è inutile! Bisogna equipaggiarlo! Ma è possibile non equipaggiare un Senso e tenerlo di riserva. Riequipaggiare un Senso non costa nulla. Se il livello del Senso è sufficientemente alto può evolvere o ramificare e diventare ancora più forte.

Le statistiche comuni ad ogni giocatore sono mana points (MP) e hit points (HP). Poi ci sono l’attacco fisico (ATK), la difesa fisica (DEF), l’attacco magico (INT) e la difesa magica (MIND). Poi c’è (SPEED) che influenza la velocità, (DEX) che apporta modifiche alle skill basate sulle armi e sulla produzione, mentre (LUK) aumenta il drop rate e aumenta la possibilità di sferrare colpi critici.

Queste caratteristiche vengono calcolate in base alla configurazione complessiva di tutti i Sensi attualmente equipaggiati.

I giocatori non hanno modo di vedere le proprie caratteristiche. Si presume che sia stato fatto per rendere il gioco più realistico.

Nel gioco ci sono tecniche speciali e mosse che vengono chiamate [Arti] e [Skill].

Le [Arti] sono attacchi speciali che si possono sferrare con le armi, mentre le [Skill] sono abilità magiche di attacco e di supporto. Oltre a questo le definizioni variano anche in funzione del Senso, infatti ad esempio ci sono anche le [Ricette] e le [EX-Skills].

Le [Arti] apportano modifiche agli attacchi con le armi e rendono più facile fare danno. A chi non è abituato a combattere in real è consigliato affidarsi alle sole [Arti].

Le [Skill] usano magie e tecniche che causano un fenomeno fisso e predefinito. In questo caso è importante gestire accuratamente il mana.

Le [Ricette] sono relative alle abilità di crafting e permettono ai giocatori di produrre oggetti.

Per avere gli MP necessari per usare le [Arti] e le [Skill] un giocatore deve ottenere il Senso [Potere Magico]. Dopo aver ottenuto gli MP in questo modo è necessario ottenere anche un altro Senso. Per usare la magia sono richiesti i Sensi [Talento Magico] e [Elemento]. Sono entrambi obbligatori se si vuole diventare un mago. Inoltre ci sono sei diversi Sensi [Elemento]: fuoco, acqua, vento, terra, oscurità e luce. L’uso di questi elementi non è limitato alla magia. Oltre ai sei elementi ci sono Sensi magici specializzati in categorie come il supporto o la cura.

Ci sono Sensi [Elemento] altamente versatili e anche parecchi Sensi magici specifici per determinate azioni, ma considerando i Sensi relativi alla magia, [Potere Magico], [Talento Magico] e [Elemento] sono ritenuti il kit di base.

Allo stesso modo esiste anche un kit di base per i giocatori che utilizzano le armi.

I Sensi [Arma] permettono di attaccare con un’arma specifica e ne aumentano il danno inflitto.

Ci sono anche i Sensi [Armatura] che apportano modifiche al corrispondente tipo di armatura. Essa può essere indossata anche senza avere il relativo Senso, tuttavia se si vuole invece danneggiare un nemico con un’arma è indispensabile avere il Senso specifico per quell’arma.

I Sensi consigliati oltre a quelli [Arma] e [Armatura] non forniscono particolari abilità, magie o attacchi, ma invece aumentano di molto determinate caratteristiche.

A questo punto è consigliabile scegliere i Sensi [Arma], [Armatura] e quelli secondari che meglio si adattano allo stile di gioco di ciascuno.

Lo stile di gioco cambia equipaggiando e combinando i vari Sensi. Si può giocare tranquillamente equipaggiando i Sensi preferiti. Inoltre, nel caso si voglia respeccare, è possibile farlo anche senza cancellare il proprio personaggio resettando e riselezionando i Sensi.

Erano queste le impressioni che avevo del gioco dopo aver consultato brevemente la guida.

Sparsi qua e là c’erano consigli che ritenevo veramente utili. Era molto utile anche il simulatore di build.

I Sensi ottenibili inizialmente erano davvero numerosi. Ero dubbioso su quale configurazione avrei dovuto scegliere. Tra noi tre fratelli, ero solo io il principiante. E soprattutto non volevo diventare un peso per le mie sorelle.

Che fare…

Avrei potuto scegliere una configurazione completamente di supporto…

In quel caso dovevo procurarmi dei Sensi che garantissero attacchi a distanza, che permettessero di craftare consumabili e infine magie non di attacco, dando invece priorità alla loro utilità.

In quel momento mi apparve davanti un sondaggio del sito.

In cima alla lista c’erano i Sensi più diffusi. Scorrendo lo schermo, all’estremo opposto c’erano quelli meno comuni.

“Se proprio devo scegliere, allora tanto vale prendere dei Sensi che colmino dei vuoti.”

Mi ci volle un po’ di tempo per scegliere i miei potenziali candidati. Confrontando la build con i requisiti obbligatori iniziai a scegliere i Sensi tra quelli classificati come meno comuni. Rimaneva solo una cosa da fare, ma sembrava che ci avesse pensato Miu a editare l’aspetto del mio personaggio.

Avevo letto che cambiare lo schema dei colori del personaggio era incredibilmente lungo, quindi decisi di lasciar perdere.

Nell’editor c’era una proiezione del viso del giocatore in real. Pare che poi corporatura, muscolosità e tutti gli altri fattori venissero determinati di conseguenza.

Non avevo interesse a modificare nulla in particolare, quindi potevo lasciare il personaggio com’era, era questo il mio pensiero. E così i miei preparativi per andare all’avventura erano terminati.

Da adesso, sarebbe iniziato l’Unico Vero Gioco.